Concorso La metamorfosi
2010 - Torino - La metamorfosi: Ambito Scalo Vanchiglia


Progetto menzionato (2° classificato)
Con: Cristiano Picco, studio mg2, + studio architetti associati, Daniele Baiotto Consulenze: Flavio Pollano, paesaggio - Genovese associati, geologia e ambiente

Il progetto dello Scalo Vanchiglia è parte della ricostruzione di un brano significativo di città attento a superare un desueto rapporto di separazione ed indifferenza tra infrastruttura, forma e funzione urbana, definito da recinti, cesure ed interruzioni, assi urbani interrotti, aree abbandonate, in cui il disegno dell’infrastruttura rimane spesso indifferente e non relazionato con il contesto. La proposta conferma il telaio urbano già prefigurato dagli studi preliminari: la nuova via Regaldi, la trama minuta definita dalle piccole manifatture e quella più ampia delle cinte militari, la gerarchia degli elementi strutturanti, viene ridefinita nei suoi caratteri e tradotta in linee guida per il progetto. La trama degli isolati a maglia rettangolare si integra con un sistema radiale di portata territoriale derivato dalle direttrici extraurbane. Il processo di integrazione tra le infrastrutture (nuova linea 2 di metropolitana, rinnovata trama viaria, parco urbano)

ed il nuovo progetto insediativo ha nella definizione qualitativa e formale dello spazio pubblico l’elemento centrale del progetto.Il progetto ricerca una nuova e rinnovata qualità della vita urbana capace di articolarsi nelle pluralità delle funzioni previste; aggiorna l’integrazione tra natura e città, espande il parco all’interno del tessuto consolidato ripensato per accogliere questo rapporto. La proposta insediativa si dispiega in termini tipologici lungo la fascia di intersezione tra la città e il parco: il modello dell’isolato aperto si compenetra con una sequenza ininterrotta di fasce verdi; dal parco, nella città, superando la via Regaldi. La soluzione planimetrica deriva dalla sovrapposizione di due figure: la trama più regolare, sulla quale si articolano i volumi, si adagia sul disegno al suolo del parco che entra nella città; definisce nuove centralità e piazze. Le tre stazioni della linea 2 assumono il ruolo di “magneti urbani” con attività commerciali, pubblici esercizi, servizi pubblici e privati. Corso Regio Parco assume un rinnovato ruolo di asse di scorrimento, pur garantendo continuità al parco mediante sovrappassi “verdi” sulla via Cimarosa e sulla via G. Pacini. L’“area di concentrazione edilizia” lungo l’asse di via Regaldi ha, verso il parco, una profondità di 60 metri per la localizzazione di alcune strutture di interesse collettivo nei “pontili urbani”, porzioni dei basamenti degli edifici che si protendono verso il parco con rampe e discese inerbite. Nei “pontili” sono localizzati un centro commerciale, una palestra con fitness e piscina, un centro anziani, ambulatori ASL, biblioteca, asilo e, nella parte nord est, il nuovo polo di servizi universitari con il centro sportivo ed altre strutture.